Un palco, ovvero un pavimento rialzato, movimenta l’ambiente rendendolo più accogliente, facilita la posa di impianti e, volendo, offre uno spazio aggiuntivo in cui riporre materiale
Qualcuno dirà che si tratta di una soluzione troppo mirata, realizzabile solo in casi del tutto particolari. In realtà, con un po’ di inventiva e con opportune modifiche la si può adottare, se non universalmente, piuttosto di frequente. L’idea chiave sta nel pavimento rialzato, allestito solo in una porzione del locale, non in tutto.
A cosa serve un palco?
Un palco o un intero pavimento rialzato possono ridurre la cubatura di una stanza tanto quanto farebbe un soffitto ribassato. Rispetto a quest’ultimo hanno, però, il pregio di permettere un più facile riutilizzo dello spazio ”buttato via”.
Sotto il pavimento, infatti, possono correre gli impianti più vari (dalle canalette della rete elettrica ai tubi dei termosifoni, dai cavi per le interconnessioni tra computer, telefono e periferiche varie alle tubazioni dell’acqua sanitaria), che non avrebbe senso installare tra soffitto e controsoffitto. Ma lo spazio vuoto sotto il pavimento può essere usato anche come ripostiglio: basta realizzare l’alzata del palco con un sistema apribile o ricavare nel pavimento una o più botole.
Al pianterreno, inoltre, il pavimento rialzato rappresenta un’ottima soluzione contro l’umidità di risalita e il freddo proveniente dalla terra, mentre un rialzo di mezzo locale soltanto può rendere più confortevole un ambiente in cui questi inconvenienti sono presenti ma moderati.
Dal punto di vista estetico, un palco movimenta l’arredo (sia cromatico sia strutturale) della stanza creando due zone a destinazione diversa, senza erigere vere e proprie barriere. Inoltre, ”avvicinare” il soffitto produce un effetto ottico di maggiore profondità e larghezza della stanza.
Elementi strutturali da considerare
Mentre in una casa in costruzione è possibile pianificare fin dall’inizio un eventuale palco, in una struttura abitativa esistente è inevitabile fare i conti con quel che c’è. Il fattore che più chiaramente può risultare d’impedimento per un rialzo del pavimento è il calorifero, ma anche la porta e la finestra giocano un certo ruolo.
Per quanto riguarda il termosifone, secondo i casi possono presentarsi tre alternative: o lo si sostituisce con uno ridotto in altezza, o lo si sposta o, molto più semplicemente, si studia una disposizione alternativa per il palco, evitando la zona del calorifero.
Oltre ad essere chiaramente la più veloce ed economica dal punto di vista impiantistico, l’ultima soluzione è anche la più funzionale in fatto di comfort termico perché, come tutti sanno, l’aria calda sale, non scende.
La finestra può costituire un problema o anche rappresentare lo stimolo, secondo quanto dista dal pavimento esistente. Se abbassarne l’altezza crea effettive difficoltà (e anche questo è tutto da appurare, specialmente in una zona utilizzata per attività tranquille), volendo montare un palco si può o eludere l’area dell’impedimento, oppure creare un rialzo modesto, di un gradino o addirittura mezzo, riducendo così drasticamente il disagio.
La porta va considerata sotto due aspetti: quello del battente in posizione aperta (che può non andare d’accordo con la nuova struttura) e quello dell’altezza utile (che potrebbe risultare troppo scarsa per le persone particolarmente alte in caso di palco che inizi proprio davanti alla porta). Il primo inconveniente si può risolvere o sostituendo l’anta con una, per esempio, a scomparsa o a soffietto, oppure, più semplicemente, invertendone il senso d’apertura, di modo che si apra verso l’esterno. Quanto al secondo, la soluzione può essere data da un’indentatura del palco proprio in corrispondenza della porta, oppure, se è proprio necessario, dall’apertura di un varco più alto e dalla sostituzione del battente.
Il progetto costruttivo
A prescindere dai fattori limitanti appena citati (sempre che sia possibile prescinderne), in linea di massima perché un palco dia buoni risultati estetici bisogna realizzarlo in maniera tale che tagli la stanza per il corto, non per il lungo. L’altezza può variare da un minimo di una decina di centimetri (meno non conviene, se non per esigenze del tutto particolari di canalizzazione o di isolamento, perché un rialzo troppo basso crea solo un inciampo poco visibile) fino a oltre mezzo metro. Nel caso di palco alto più di un palmo, il progetto deve prevedere una particolare zona d’accesso, fornita di scalini.
Dimensioni e superficie vanno calibrati in funzione della destinazione d’uso, tenendo conto di eventuali modifiche future dell’arredo. Per esempio, un palco profondo solo un metro e ottanta o meno preclude la possibilità di sistemarci il o i letti per il corto, una struttura con profilo a L può già ampliare lo spettro delle sistemazioni d’arredo, un’indentatura limita la libertà di movimento e, se non evidenziata, può costituire una fonte di pericolo.
Piccolo palco sulle cassette di plastica
Robuste, leggere e stabili, le cassette delle bottiglie si rivelano eccezionali anche per una destinazione d’uso alquanto insolita.
Se la misura del rialzo che vogliamo ottenere corrisponde alla loro altezza, per preparare la struttura di sostegno della pedana basta appoggiarle sul pavimento e sistemarvi sopra una serie di travetti, senza ancorare nulla.
Palco su telaio di travetti di legno
Un rialzo robusto e veloce si può costruire creando una intelaiatura di listoni o travetti da appoggiare al pavimento e collegare alle pareti.