I tappeti persiani pregiati, annodati a mano, hanno sempre un fascino particolare, per la bellezza dei disegni e della lavorazione, e fanno la loro figura in casa. Certo, necessitano di qualche riguardo per mantenerli sempre belli e puliti, ma non è neppure detto che si debba trattarli come una reliquia, anzi: sono fatti per essere usati e calpestati, fin da tempi immemorabili. L’importante è usare le giuste cure per la manutenzione, evitando alcuni errori comuni che possono rovinarli.
Cosa non fare per pulire il tappeto
Non bisogna mai batterli o scrollarli per togliere la polvere: molto meglio spazzolarli con la classica spazzola di saggina o una simile, oppure con un aspiratore portatile, purché non abbia una spazzola rotante o anche con un buon aspirapolvere, possibilmente con regolazione dell’intensità di aspirazione: in questo caso regoliamolo su un’intensità media.
Per la pulizia più profonda, conviene ricorrere alle tintorie specializzate.
La frequenza di lavaggio, anche a seconda dell’uso, dovrebbe essere circa di una volta all’anno.
Per ridare tono alla superficie e renderla più vellutata è sufficiente passarci sopra uno straccio inumidito con acqua e aceto; la proporzione giusta da usare è una tazzina da caffè di aceto ogni 5 litri d’acqua. Sono invece assolutamente dannosi i detergenti chimici o le schiume.
Bisogna comunque evitare di bagnare troppo il tappeto, limitandosi a una passata appena umida, e comunque questo non è un trattamento che possa sostituire del tutto il lavaggio.
In realtà l’umidità, specie quella che ristagna nel tempo, è fra i peggiori nemici del tappeto.
Se ne assorbe in modo costante e per lungo tempo, le fibre alla base, cioè la trama e l’ordito, si deteriorano in modo irreparabile. Ad esempio, attenzione a poggiarvi sopra vasi di fiori che non siano adeguatamente protetti da rivestimenti impermeabili o da sottovasi.
Altro nemico del tappeto è il sole filtrato dai vetri: può scolorire i disegni.
Come riporlo
Se dobbiamo riporre il nostro tappeto, cerchiamo di sistemarlo in un luogo asciutto e preferibilmente fresco. Non mettiamolo via se non è perfettamente pulito: avvolgiamolo in carta stampata con il dritto all’interno: l’inchiostro contenuto nella carta di giornale allontana le tarme.
I tappeti pregiati, annodati a mano, non andrebbero mai sbattuti per togliere la polvere, né scrollandoli, né tantomeno usando il classico battipanni.
Infatti le vibrazioni allentano i nodi, causando una deformazione della trama rispetto all’ordito, e con il tempo provocano sfilacciature e sfrangiamenti.
Un buon sistema per rimuovere lo sporco è quello di passare il tappeto faccia in giù sulla neve, sempre che si tratti di un buono strato di neve fresca e pulita, ad esempio quella caduta sul prato o sul giardino, che non è mista a terra o sassi.
Sporco e polvere rimangono attaccati alla superficie della neve e il tappeto lascia una striscia scura; poiché la neve bagna poco, il tappeto non si inzuppa di acqua e non si rovina.