Il restauro di un mobile non richiede un’attrezzatura professionistica, né tecniche da falegname esperto; basta procedere con ordine nelle varie operazioni (sverniciatura, stuccatura, carteggiatura, preparazione del fondo e tinteggiatura) e seguire pochi consigli.
Il sistema più veloce per portare il legno a nudo è quello di utilizzare una pistola ad aria calda. L’aria, soffiata dalla distanza di 100-150 mm, fa accartocciare la vecchia vernice.
Colmiamo fessure e scheggiature con stucco bianco per legno: si dà a spatola e si può carteggiare dopo circa quattro ore.
La preparazione del fondo è completata da due mani di cementite, cui fa seguito un’altra carteggiata con grana fine.
Per la tinteggiatura basta una mano di smalto; non cerchiamo di ottenere una finitura perfetta: qualche macchia accentua il carattere vissuto del mobile (eventualmente possiamo dargli un’aria in stile shabby chic con un effetto antico) .
È probabile che le cerniere delle ante siano in buone condizioni, ma che le viti non facciano più presa; allarghiamo i fori con il trapano e introduciamo nelle sedi così ottenute delle spine in legno, fissandole con colla vinilica. A presa ottenuta, tagliamo la parte eccedente della spina con una sega a pettine e con la carta vetrata portiamone la testa a filo della superficie: sul legno sano così ricostruito possiamo praticare i nuovi fori.
Per migliorare lo scorrimento del cassetto passiamo un po’ di sego di candela o di sapone. Lubrifichiamo le serrature con qualche goccia di olio minerale fluido (quello della macchina da cucire).